Carmine Greco, ex comandante della Stazione di Cava di Melis, frazione di Longobucco (Cosenza) è stato rinviato a giudizio dal gup distrettuale di Catanzaro, Pietro Care’. Il sottufficiale e’ coinvolto in un’inchiesta stralcio scaturita dall’operazione della Dda di Catanzaro “Stige” contro la cosca Farao-Marincola di Ciro’.

Greco e’ accusato di associazione mafiosa e di rivelazione di segreto istruttorio, omissioni di atti d’ufficio e favoreggiamento, reati questi ultimi aggravati dal metodo mafioso perché dalle indagini, condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, il sottufficiale avrebbe favorito un cartello di imprese dedite al taglio boschivo e legate alla cosca del crotonese.

Il gup non ha accolto l’eccezione sollevata dai difensori dell’imputato, gli avvocati Franco Sammarco e Antonio Quintieri, d’incompetenza territoriale e funzionale, con conseguente trasmissione degli atti del procedimento a Salerno, dove il maresciallo Greco e’ indagato in un altra inchiesta, insieme ad altre persone, tra cui magistrati e pubblici ufficiali, per abuso d’ufficio e falso. Secondo la difesa i fatti contestati dalle due Procure sarebbero sovrapponibili e che anche la seconda inchiesta a carico del sottufficiale fosse di competenza della Procura di Salerno. Per il sostituto procuratore della Dda di Catanzaro, Paolo Sirleo, le due vicende, invece, non sono speculari e la seconda deve restare in Calabria. Il giudice ha fissato la prima udienza del processo a carico del maresciallo Greco per il 20 maggio davanti il Tribunale di Crotone.

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