Il porto è ancora al centro delle vicende politiche e non di Diamante. E’ certamente una conseguenza diretta della denuncia della società concessionaria. Ieri nello specchio d’acqua dell’area portuale è intervenuta la Guardia costiera che ha sequestrato le imbarcazioni presenti.
La ditta concessionaria dei lavori aveva più volte chiesto di liberare gli spazi del cantiere in attesa di avviare i lavori per i quali, probabilmente, sarà concessa una proroga. Il concessionario sia nello scorso mese di ottobre che a novembre aveva segnalato, fra le circostanze che impedivano la ripresa dei lavori, anche la presenza delle imbarcazioni nello specchio d’acqua del molo, “nonostante le ripetute denunce alla capitaneria di porto, ai carabinieri e alla Procura ”
Fra gli impedimenti si segnalavano anche “Ripetuti episodi di accesso abusivo da parte di ignoti sull’area di cantiere, previa forzatura degli ingressi ed effrazione della recinzione.
Si è inoltre avuto ripetutamente il taglio delle funi di fissaggio delle boe luminose delimitanti lo specchio d’acqua in concessione”.
Fra le cause che impediscono l’avvio dei lavori il concessionario segnalava anche il “rilevante lasso di tempo occorso per il rilascio da parte del Comune di Diamante della concessione demaniale marittima suppletiva, avvenuto il 4 giugno del 2018”. Il responsabile unico del procedimento, l’ingegnere Luigi Zinno, nella recente diffida alla concessionaria scriveva: “Quanto segnalato, sarà comunque considerato e valutato anche ai fini della finale determinazione del ritardo nell’esecuzione delle prestazioni e conseguente applicazione di eventuali penali. Parimenti irrilevante – scriveva Zinno – ai fini del permanere in capo a codesto concessionario dell’obbligo di prosecuzione dei lavori, è la intervenuta scadenza del termine di ultimazione degli stessi, 26 agosto 2018, e la mancata concessione della sollecita proroga che non giustificano non autorizzate sospensioni delle prestazioni contrattuali”. A quel punto, il responsabile unico del procedimento faceva sapere che fino a quando non sarebbero sopraggiunti provvedimenti diversi il concessionario avrebbe dovuto scongiurare la concretizzazione di inadempimento e doveva provvedere, come previsto dal cronoprogramma a dare immediato e concreto impulso ai lavori. Il sequestro delle imbarcazioni avvenuto ieri mattina potrebbe quindi inquadrarsi in tale situazione di ripresa dei lavori.
fonte miocomune.it