Circa 400 migranti sono morti negli ultimi 4 giorni nel Mediterraneo mentre cercavano di arrivare sulle coste italiane.

A lanciare l’allarme è stato l’Unhcr, l’agenzia dell’Onu che si occupa dei rifugiati e che ha più volte raccontato le tragedie che hanno interessato il Mediterraneo.

L’ultimo naufragio a largo della Libia è avvenuto il 2 luglio 2018.

L’Unhcr aveva lanciato l’allarme con un tweet, segnalando che 114 persone risultavano disperse.

“Un altro triste giorno in mare: oggi 276 rifugiati e migranti sono stati fatti sbarcare Tripoli, inclusi 16 sopravvissuti di un’imbarcazione che portava 130 persone, delle quali 114 sono ancora disperse in mare”, si legge nel tweet della sezione libica dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati.

Un secondo incidente si è invece verificato il primo luglio, quando l’Unhcr aveva riportato che un barcone si era rovesciato: 63 persone erano risultate disperse, mentre altre 41 erano state soccorse dalla Guardia costiera libica.

Un terzo naufragio era invece avvenuto il 29 giugno, sempre al largo delle coste libiche.

In quell’occasione, erano stati recuperati in mare anche i corpi di tre bambini senza vita. Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, ci sarebbero 100 dispersi.

A bordo del gommone si trovavano 120 migranti.

Dall’inizio dell’anno, sono quasi mille i migranti e rifugiati morti nel Mediterraneo.

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